Rendicontazione sociale

Attraverso la Rendicontazione sociale la scuola deve “rendere conto” al territorio dei traguardi raggiunti,  dei processi attivati e dei risultati perseguiti.

Descrizione

La Rendicontazione sociale delle scuole (con scadenza 31 dicembre 2019) chiude, con l’anno scolastico 2018-2019, un processo che è cominciato con l’a.s. 2014-2015, attraverso i Rapporti di Autovalutazione (RAV) ed i conseguenti Piani di Miglioramento (PdM) che negli anni sono stati predisposti e realizzati. Attraverso la Rendicontazione sociale la scuola deve “rendere conto” al territorio dei traguardi raggiunti,  dei processi attivati e dei risultati perseguiti, evidenziando in primo luogo il raggiungimento delle “Priorità” e dei “Traguardi” che erano stati fissati nell’ambito della procedura di cui al DPR n. 80/2013. La scuola, in sintesi, attraverso la Rendicontazione sociale comunica come gli esiti di alunni e studenti sono migliorati, partendo dalle priorità che aveva fissato nell’ultima sezione del RAV. La gestione del processo di rendicontazione, al pari di quello di autovalutazione interna, è affidata al Dirigente scolastico, che, in qualità di rappresentante legale e garante della gestione unitaria della scuola, rimane il diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nella Rendicontazione sociale. Nel processo di rendicontazione, tuttavia,  è opportuno che il Dirigente e il Nucleo interno di valutazione si adoperino per favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, incoraggiando la riflessione interna e promuovendo momenti di incontro e di condivisione delle finalità e delle modalità operative dell’intero processo.

Per quanto riguarda l’area dei risultati, la più importante, le scuole possono rendicontare in merito alle coppie “Priorità” e “Traguardi” individuate negli anni nei vari RAV (e scegliere a quale anno fare riferimento per questa rendicontazione), descrivendo le attività svolte ed i risultati raggiunti e selezionando per questo gli indicatori RAV che attesterebbero tali risultati. Ma, ed è questa la sorpresa forse principale, possono anche non farlo e scegliere l’opzione di rendicontare invece solo in riferimento agli obiettivi formativi alla base della progettazione del PTOF per il triennio 2016-19, indicati nella Legge n. 107 (art. 1, comma 7) del 2015. Riassumento, le scuole hanno quindi tre possibilità:

1) rendicontare solo i risultati collegati al RAV;

2) rendicontare solo i risultati collegati al PTOF;

3) rendicontare sia i risultati collegati al RAV che i risultati collegati al PTOF.

Le scuole troveranno precaricate in piattaforma le serie delle coppie Priorità e Traguardi dei vari anni, e gli obiettivi formativi della Legge 107/2015 e, anche qui, dovranno limitarsi a mettere il segno di spunta sul o sugli obiettivi che vogliono rendicontare, così come, attraverso il tasto “aggiungi”, potranno, se vorranno, inserirne anche altri non compresi nella lista nazionale.

Muovendo dalla convinzione che la scuola si inserisce all’interno di una comunità allargata a cui offre un servizio indispensabile, rendere conto ad essa dell’attività svolta può essere una modalità per costruire un dialogo costante con gli attori del territorio fondato su reciprocità e trasparenza. In questo senso, lo strumento del bilancio sociale rappresenta per l’istituzione scolastica un’occasione per dare conto ai suoi stakeholder delle scelte effettuate, delle attività svolte, delle risorse utilizzate e dei risultati raggiunti.

L’avvio di un percorso verso la rendicontazione sociale costituisce, un’occasione per:

  • riflettere sistematicamente su se stessa, sui propri valori, obiettivi, missione;
  • sentirsi stimolata a promuovere innovazione e miglioramento delle proprie prestazioni;
  • identificare i propri stakeholder e attivare con essi momenti di dialogo, confronto, partecipazione, collaborazione.

Per favorire l’attività di rendicontazione e sostenere il lavoro delle scuole, il MIUR fornisce una struttura comune di riferimento per la redazione della Rendicontazione sociale. La struttura presenta il seguente indice: – Contesto e Risorse, in cui vengono precaricate in formato modificabile tutte le Opportunità ed i Vincoli che la scuola ha già descritto nell’ultimo RAV pubblicato; – Risultati raggiunti, in cui la scuola indica, nelle due distinte parti di questa sezione, quali risultati intende rendicontare in riferimento al RAV e/o in riferimento alla più ampia progettualità scolastica; – Prospettive di sviluppo, in cui la scuola, avendo come riferimento la rendicontazione di quanto realizzato, può illustrare le future prospettive di sviluppo in termini di miglioramento della propria azione e dei risultati a quella connessi; – Altri documenti di rendicontazione, in cui la scuola può decidere di caricare massimo due ulteriori documenti relativi a diverse esperienze di rendicontazione.

La piattaforma per la predisposizione della Rendicontazione sociale è stata resa disponibile a partire dal 30 maggio 2019 all’interno del portale del Sistema nazionale di valutazione (SNV) ed è rimasta aperta fino al 31 dicembre 2019, in modo che ciascuna realtà scolastica potesse completare il processo logico della rendicontazione una volta acquisiti tutti i dati e possa scegliere i tempi e i modi che ritiene più opportuni ed efficaci per comunicare i propri risultati.

Le scuole hanno avuto, dunque, un tempo disteso per il suo utilizzo e avrebbero potuto avviare la propria riflessione con il dirigente con cui avevano costruito il percorso di miglioramento.  Tuttavia non sempre questo è avvenuto e numerosi neo dirigenti entrati in servizio a settembre hanno dovuto guidare il collegio a rendicontare attività e processi a cui, di fatto, non hanno partecipato, durante un periodo che va da settembre a dicembre dovrebbe essere dedicato a regolare l’attività già in corso.

Il bilancio sociale della (e nella) scuola

Non poche scuole del nostro Paese hanno posto all’ordine del giorno il tema della rendicontazione sociale. Alcune di esse hanno iniziato a redigere il bilancio sociale che conferisce visibilità e concretezza al processo di rendicontazione.

Tale documento si propone, infatti, di dare conto degli impegni assunti, dell’uso delle risorse, dei risultati conseguiti, degli effetti sociali prodotti nell’ambito di un dialogo tra la scuola e i propri stakeholder (studenti, famiglie, comunità locale, ecc.) finalizzato al miglioramento delle performance.

Il bilancio sociale è uno strumento al servizio dell’autonomia scolastica e dei processi di valutazione, nei cui confronti la scuola non può essere un soggetto passivo.
Esso è momento fondante di un disegno più ampio che comprende:

  • l’esplicitazione della visione etico-culturale della scuola. Su quali valori scommettere? Quale patto stipulare con gli stakeholder?
  • la formazione alla cultura della responsabilità e dell’accountability di tutto il personale scolastico;
  • la predisposizione di un sistema organizzativo coerente con le esigenze della valutazione, del monitoraggio, della rendicontazione, della comunicazione.

In sintesi, il bilancio sociale misura, ricorrendo ad opportuni indicatori, le performance della scuola in termini di efficienza (miglior utilizzo delle risorse disponibili), di efficacia (raggiungimento degli obiettivi), di equità (la scuola come costruttore del bene comune per le giovani generazioni).

 

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